Comune di Buttigliera Alta
Sito istituzionale: https://comune.buttiglieraalta.to.it/it-it/home
Le vicende storiche di Buttigliera Alta sono collegate con quelle di Avigliana da cui dipendeva. Verso l’anno 595/600 a.C. l’impero Gallo-Celtico era cresciuto di popolazione perciò il re Ambigato dispose che i suoi nipoti andassero a dimorare in altre contrade, in modo da estendere il regno.
Un nipote del Re, Belloveso, puntò verso le Alpi. Ostacolati diverse volte, ma in seguito vincitori, presero possesso della zona tra Susa e Torino, e la chiamarono Insubria. Le cose mutarono con l’avvento del Cozii; per la sua posizione nella valle, la zona conobbe battaglie, invasioni e distruzioni.
Estintasi la linea Coziana, il regno diventò una provincia romana, subì le invasioni barbariche ed in seguito ebbe un periodo fiorente sotto i Longobardi e i Francesi. Intorno al 900 d.C., la zona fu devastata da un altro flagello: i Saraceni, finché Arduino Glabrione riuscì a scacciarli. Nel 1131 i nobili del posto si sottomisero ad Amedeo III° conte di Savoia.
Nel 1174 il Barbarossa invase l’intera valle di Susa saccheggiando e distruggendo.
Con l’avvento dei Savoia, si conobbe un periodo fiorente per tutta la zona, fiorirono le arti, la musica, il canto e il disegno.
La Nascita del Comune
Una ostinata resistenza era sempre stata opposta dal Comune di Avigliana alla richiesta di autonomia da parte dei borghi di Buttigliera ed Uriola.
Un primo passo riordinatore lo si ebbe nel 1604 quando vennero dettate alcune regole, quali la presenza di nove consiglieri di Buttigliera e Uriola nel Consiglio Comunale di Avigliana, una volta ogni quattro anni il sindaco di Avigliana avrebbe dovuto essere eletto tra i rappresentanti dei due borghi, e negli altri tre anni il vicesindaco avrebbe dovuto pervenire da tale gruppo.
Tali provvedimenti non bastarono a migliorare la situazione dei due borghi che, in seguito a nuovi ricorsi, ottennero la separazione il 15 ottobre 1607. L’esercizio della tanta sospirata autonomia fu assai breve, in quanto Avigliana entro il 1610 ottenne la revisione di tale dichiarazione ed il ritorno alla situazione del 1604.
Inizia in questo periodo la vicenda del borghese Giovanni Carron, desideroso di poter portare un titolo nobiliare alla propria famiglia. Il 25 aprile 1619, data della nascita del Comune, Giovanni Carron ottenne dunque l’infeudazione e giurisdizione dei borghi Buttigliera, Uriola e Case Nicola, da parte del Duca Carlo Emanuele I, e a pagamento egli versò il 26 Aprile 1619 ” la somma di Ducatoni Tremila da fiorini sedici l’uno”.
Da questo momento in avanti la storia è intimamente legata a Giovanni Carron, unico detentore dei diritti e degli introiti di Buttigliera. Il tutto culminò nel dicembre del 1648 quando il Consiglio generale di Buttigliera accondiscese a cedere al Conte la facoltà di elezione dei Sindaci e dei consiglieri. Anche dopo la morte di Giovanni Carron, avvenuta nel 1649 la famiglia Carron continuò ad esercitare il proprio potere fino a giungere alla contessa Clementina, ultima dei Carron, morta il 27 Aprile del 1912.
Nella prima metà del 1890 Giuliano Vandel giunse a Buttigliera e, dopo aver accertato la possibilità di costruire una fabbrica, iniziò le trattative per acquisire il mulino e i terreni circostanti, incontrando la piena disponibilità della Marchesa Clementina Carron, dell’Ordine Mauriziano e dell’amministrazione Comunale.
Disponibilità della contessa Clementina legata anche alla sintonia con la moglie di Vandel, ex allieva del Sacro Cuore come Clementina.
Alla fine del 1891 il nuovo insediamento veniva chiamato frazione Ferriera, in ricordo di La Ferriere Sous Jougne, paese di provenienza dei Vandel e delle maestranze trasferitesi e contava 401 residenti, di cui 20 nate in Italia.
Intorno alla fabbrica sorse il nucleo abitativo. Oggi Buttigliera Alta, che conta circa 6800 abitanti, è formata da due frazioni principali, Capoluogo e Ferriera, e la popolazione è equamente divisa tra le due frazioni.