Rana verde (Pelophylax kl. esculentus)

Più che di una singola specie, con “rana verde” si intende un complesso (kl=kleptton) di difficile distinzione che comprende la rana dei fossi (Pelophylax lessonae) e la rana verde minore  (Pelophylax esculentus) . Queste due specie, a cui si aggiunge anche la rana verde maggiore (Pelophylax lidibunda), assente in Piemonte, sono le tre specie di rane verdi presenti nel territorio europeo. Le rane verdi sono tipiche delle zone umide di pianura e collina ma possono occasionalmente trovarsi anche a quote di 1200 m sull’Arco Alpino. Le dimensioni di queste due specie sono piuttosto contenute e non superano i 9-12 cm di lunghezza. Presentano una grande varietà di colori e macchie, dal verde scuro al marrone; generalmente sul dorso è presente una linea più chiara. Cantano sia di notte che di giorno e sono più chiassose durante la stagione riproduttiva, anche se è possibile udirle anche in estate. La femmina all’inizio della primavera depone moltissime uova in acqua. Le ovature, dal tipico aspetto di massa tondeggiante e “grumosa”, sono collocate appena sotto il pelo dell’acqua. La dieta delle rane verdi è costituita da svariati insetti e altri piccoli animali come lombrichi e lumache. In Italia esistono anche le cosiddette “rane rosse”, dalle abitudini più terrestri rispetto alle rane verdi, vengono così chiamate per il loro colore marroncino e più scuro. Fra di esse ricordiamo la rana di Lataste (Rana latastei) e la rana agile (Rana dalmatina), tipiche dei boschi umidi di pianura e ormai rare e localizzate, e la rana rossa (Rana temporaria), caratteristica degli stagni e dei laghetti montani e alpini. La rana di Lataste è inoltre un endemismo della pianura padana ed è inserita come specie vulnerabile nella lista rossa IUCN.